La scrittrice Elsa Morante, desiderava essere cremata e voleva che i suoi resti fossero dispersi nelle acque dell’isola di Procida. Il suo desiderio è stato esaudito, nonostante prima nel 1985 in Italia la dispersione delle ceneri era considerata reato.
Solo nel 2001 con la legge n. 130 lo Stato ha finalmente regolamentato la materia della cremazione e della dispersione delle ceneri lasciando libera scelta per la conservazione o lo spargimento delle polveri.
Cosa bisogna fare per scegliere la cremazione?
Scegliere di essere cremati, oggi non presenta grandi difficoltà burocratiche ma è comunque necessario chiedere un’autorizzazione all’ufficiale di stato civile del Comune di appartenenza, da attivare solo se: esiste una manifestazione di volontà espressa dal defunto con disposizione testamentaria, con iscrizione alla società per la cremazione, con una autocertificazione del coniuge o di tutti i parenti più prossimi aventi pari grado di parentela.
Oltre l’atto scritto in cui viene espressa la volontà del defunto è necessario produrre il certificato in carta libera redatto dal medico curante o dal medico necroscopo, con firma autenticata dal coordinatore sanitario, dal quale risulti escluso il sospetto di morte dovuta a reato. Nel caso di morte improvvisa o sospetta occorre anche il nulla-osta dell’Autorità giudiziaria.
La dispersione delle ceneri
Una volta portata a termine la cremazione la dispersione delle ceneri può essere eseguita, ma le legge fissa alcuni paletti, per lo più di carattere igienico-sanitario, dunque lo spargimento è possibile esclusivamente in luoghi a ciò appositamente destinati all’interno dei cimiteri, in natura o in aree private e con il consenso dei proprietari.
Il rito di dispersione dovrà essere eseguito dal coniuge o da altro familiare avente diritto, dall’esecutore testamentario, dal rappresentante legale della società per la cremazione cui il defunto risultava iscritto.
La legge punisce nel caso in cui la dispersione sia fatta contro la volontà del defunto oppure non sia stata autorizzata dall’ufficiale di stato civile, anche nel caso in cui c’era la volontà esplicita del defunto.
L’affido delle ceneri
Anche per l’affido delle ceneri del proprio caro è necessario adempiere ad una serie di obblighi. Infatti oltre a rispettare la volontà del defunto è necessario eseguire il sigillo dell’urna cineraria e l’identificazione della stessa attraverso i dati del deceduto con annesso verbale di consegna.
Inoltre l’affidatario deve allestire un “colombario” e garantire ai parenti la possibilità di rendere omaggio al defunto e sottoporsi a ispezioni e controlli da parte delle istituzioni che dovranno vigilare che l’urna non venga profanata.
Dalle ceneri generare un diamante
Ma oggi esiste un’altra, affascinante alternativa alla dispersione delle proprie ceneri, si può infatti scegliere di splendere non solo nel ricordo dei propri cari ma anche attraverso la luce di un diamante della memoria.
In Italia e in tanti altri paesi, la società che genera il Diamante della Memoria, con le ceneri provenienti dalla cremazione umana è Algordanza un gruppo internazionale che ha come obiettivo la diffusione di una nuova forma di sepoltura. Il prezioso generato dalle polveri del defunto, in questo caso diventa il simbolo tangibile di eternità, di purezza e di amore che si può conservare a ricordo speciale del proprio caro.