Nel video la storia di Hanna, le cui ceneri di cremazione sono state trasformate in un diamante. Nell’intervista viene descritta la procedura di realizzazione del Diamante della Memoria e la nipote di Hanna, Vittoria, testimonia con affetto e commozione questa scelta.

«Avevo parlato del Diamante della Memoria con la nonna – racconta Vittoria – e ne era rimasta entusiasta anche perché non gradiva la sepoltura classica e il rito funebre. Quindi mi è sembrata la scelta migliore sia per venire incontro alle sue scelte che a un’esigenza mia particolare di volerla sempre con me, sempre al mio fianco, durante la vita dì tutti i giorni, la vita universitaria. Ho contattato Algordanza il giorno stesso della sua morte».

La trasformazione è stata effettuata nei laboratori della società elvetica Algordanza, il cui nome significa “ricordo” in romancio, che ha messo a punto una procedura che consente di estrarre il carbonio dalle ceneri di cremazione e di trasformarlo in diamante (il Diamante della Memoria) senza aggiunta di sostanze estranee, replicando in laboratorio le stesse condizioni di temperatura e pressione elevate che portano alla formazione di queste preziose gemme in natura. Al termine del processo è possibile tenere sempre con sé un autentico diamante con tanto di certificato di autenticità e di legame con l’urna consegnata.
La società svizzera accoglie urne di tutto il mondo. Le ceneri provenienti dall’Italia vengono trasferite con regolare passaporto mortuario.

Nella foto sottostante, Diamanti della Memoria caratterizzati da diverse sfumature di blu, in ragione della diversa composizione chimica del corpo (e di conseguenza delle ceneri) che conferisce una colorazione individuale a ciascun diamante.

«Il Diamante della Memoria è una forma di sepoltura che consente di mantenere un contatto tangibile con la persona amata scomparsa e donarle eternità – dichiarano dalla casa madre nel cantone dei Grigioni -. Il diamante diventa luogo dove concentrare lutto, memoria e gioia dei ricordi della persona cara scomparsa. Al tempo stesso il diamante agevola la commemorazione e la condivisione in armonia con le moderne esigenze di spostamento e talvolta di sradicamento dalla terra natia. Il processo di creazione dura circa sei mesi e quello che ne risulta è un diamante a tutti gli effetti».

«Riteniamo che questa soluzione, liberamente scelta, possa rappresentare una valida alternativa alla sepoltura tradizionale e anche stimolare la pratica della cremazione ancora poco diffusa in alcune zone d’Italia. La diamantificazione delle ceneri, seppur innovativa come pratica, risponde in maniera moderna a un bisogno umano molto antico, quello di commemorare i propri cari e condividere il lutto, tramandando di generazione in generazione il ricordo di chi non c’è più».

I prezzi variano a seconda della grandezza del diamante che si vuole ottenere, partendo da un minimo di circa 4mila euro fino a un massimo di oltre 20mila.

Per approfondire: https://www.algordanzaitalia.it


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