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Il documentario non-fiction di Miriam Gili, Diamanti, è tra i progetti vincitori del bando “Della morte e del morire” promosso dalla Tenuta dello Scompiglio, associazione culturale con sede tra le colline di Vorno, a pochi chilometri da Lucca. E’ possibile visitare la mostra fino al 22 dicembre 2019.

Diamanti è un documentario silente che racconta la storia di qualcosa che non è più presente, ma che continua ad esistere in una altra forma artificiale creata dall’uomo. Come in una dimensione di science fiction – cinema di fantascienza – il corpo umano senza vita viene trasformato in un oggetto del desiderio: un diamante. Un diamante della memoria, un diamante blu.

Algordanza – parola che in romancio significa “ricordo” – produce in Svizzera autentici diamanti dalle ceneri di cremazione o dai capelli (qualora non fossero disponibili le ceneri) delle persone care scomparse, trasformando la morte in un diamante che “è per sempre”.

Alchimia, fantascienza, orrore, meraviglia?

Il documentario sperimentale è stato girato all’interno di questa compagnia svizzera seguendo i processi di trasformazione del corpo deceduto a diamante e fa parte di una ricerca più articolata sulle possibilità di disposizione del corpo dopo la morte.

La morte diventa un oggetto del desiderio? La morte si può indossare o comprare? Guardando il caro estinto brillare in un diamante si accetta più facilmente una perdita?

Diamanti è un viaggio tra l’ombra delle ceneri e la luce del diamante o un viaggio di un corpo imprigionato per sempre in un diamante che brilla di luce.

Per approfondire: link

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